Il balletto del Bolshoi - La signora delle Camelie



Regia:

Attori:

Nazionalità: RUS

Distribuzione: Nexo Digital

Genere: Balletto

Durata: 0 min



Il personaggio de La Signora delle Camelie è diventato famoso e noto al grande pubblico grazie all’omonimo romanzo del 1848 di Alexandre Dumas figlio, in cui l’autore si ispira alla sua storia d’amore con Marie Duplessis, morta di tubercolosi a soli ventitré anni. Molti coreografi ne sono rimasti affascinati creando altrettanti balletti: del 1978 è la versione di John Neumeier creata a Stoccarda per l’étoile Marcia Haydée, allora anche direttrice della compagnia – e Egon Madsen. Dopo la rappresentazione di Stoccarda, nel 1981 il balletto entra nel repertorio del Balletto di Amburgo che Neumeier dirige dal 1973. Il balletto, in tre atti, con le musiche di Fredérick Chopin, inizia col prologo in cui i gioielli di Marguerite Gautier vengono messi all’asta dopo la sua morte. Armand Duval, amante della cortigiana scomparsa, racconta al padre della loro storia d’amore. I due si incontrano al Théâtre des Varietés in occasione del balletto Manon Lescaut, che ha molte analogie con la loro storia. Gli innamorati si trasferiscono in campagna, ma il padre di Armand, all'insaputa del figlio, si reca da Marguerite chiedendole di interrompere la relazione, dal momento che l'altra figlia sta per sposarsi. Marguerite si sacrifica e torna alla vita mondana lasciando una lettera di addio ad Armand, che la umilia corteggiando un'altra donna. In seguito i due amanti si riappacificano, ma assalita da una visione notturna della storia di Manon, Marguerite all'alba lascia Armand e tiene fede alla promessa data. Armand la umilia nuovamente: lei, ormai malata di tisi, muore. Terminato il racconto di Armand al padre, giunge la dama di compagnia di Marguerite che consegna un diario appartenuto alla stessa: Armand scopre così di essere stato lasciato per amore e viene a conoscenza della malattia di Marguerite. Con questo balletto John Neumaier entra nello spirito letterario di entrambi i romanzi che costituiscono l’intreccio della sua opera, “La Dame aux camélias” e la “Manon Lescault” dell’Abbé Prevost.


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